https://www.ilrestodelcarlino.it/macerata/cronaca/covid-cani-1.6405986
I metodi per la diagnosi di Covid-19 prevedono l’utilizzo di esami e test invasivi, che richiedono tempo per essere effettuati e costosi.
Alcune recenti ricerche scientifiche pubblicate su riviste internazionali prestigiose hanno dimostrato che i cani da rilevamento sono in grado di riconoscere, con sensibilità e specificità comparabile a quella dei migliori test diagnostici, campioni di sudore ascellare prelevati da soggetti positivi al Sars-Cov2. Il sudore non contiene tracce di virus e ciò che viene rilevato dal cane sono i cosiddetti VOC (sostanze organiche volatili presenti in molte tipologie di campione biologico, sudore incluso).
L’obiettivo principale di questo studio multicentrico è quello di validare un test che prevede l’utilizzo di cani da allerta per l’identificazione rapida di soggetti positivi al Sars-Cov2. Lo studio,
promosso dalla Prof.ssa Maria Rita Rippo, docente della Facoltà di Medicina e Chirurgia dell’Università Politecnica delle Marche, coadiuvata dallo staff del Corso di Laurea di Infermieristica con sede a Macerata di cui è Presidente e dal personale del Laboratorio di Patologia Sperimentale del Dipartimento di Scienze Cliniche e Molecolari, diretto dal Prof. Antonio Domenico Procopio, vede coinvolte l’area vasta 3 dell’Asur Marche (Referenti del progetto, Dott.ssa Daniela Corsi ed il Dott. Alberto Tibaldi) , l’ASSL di Sassari con la Dott.ssa Soggiu, le associazioni cinofile Progetto Serena Onlus (già operante in ambito sanitario) e che nella persona di Roberto Zampieri ha ideato il protocollo con i cani e Cluana Dog, l’Università di Camerino (referente Prof. Andrea Spaterna) che si occuperà dell’analisi del benessere dei cani coinvolti nello studio, ed è stato approvato dal Comitato Etico della Regione Marche.
I cani da rilevamento possono essere addestrati con rapidità e facilità da persone competenti.
La cinofila Sara Calgaro dell'Associazione "Progetto Serena Onlus" e la cagnolina Wave che sarà uno dei cani impegnati nel test sui soggetti COVID positivi
Il loro uso per identificare soggetti positivi in comunità offre notevoli vantaggi: i sistemi di rilevamento canini, oltre ad essere straordinariamente sensibili, sono spontaneamente mobili (i cani possono sentire la traccia odorosa direttamente dalla sua fonte e sono capaci di muoversi verso di essa) e riescono ad esaminare efficientemente centinaia di persone in aree estese (ad esempio negli aeroporti, negli stadi o più semplicemente scuole o università); non vi sono finora strumenti conosciuti che hanno tutte queste caratteristiche indispensabili in condizioni emergenziali e ambientali difficili! Pertanto rappresentano una risorsa importante ed economica per il servizio sanitario nazionale.
Qualora la sperimentazione dovesse confermare la validità del test su soggetti asintomatici o paucisintomatici, il vantaggio appare evidente, anche a livello internazionale. I cani potrebbero individuare in breve tempo e a distanza anche di metri molte persone potenzialmente positive in un ambiente chiuso o aperto, anche affollato, senza la necessità di ricorrere a procedure invasive e che richiedono tempo, lavoro, strutture laboratoristiche e denaro per lo screening. Potrebbero quindi essere utilizzati per lo screening di routine o periodici non solo nelle scuole e nelle università, ma dalle società sportive, nei teatri, nei cinema, nei musei, negli aeroporti, nei luoghi di culto, in ambienti lavorativi con molti dipendenti e a livello globale in quei paesi a basso reddito dove l’accesso alla diagnosi è scarso e che attualmente rappresentano il problema maggiore per la diffusione del virus.
INVESTIRE IN RICERCA PER CURARE IL PAESE
Terapie a confronto: approccio oligarchico o democratico
https://www.pattoperlascienza.it/2021/04/23/investire-in-ricerca-per-curare-il-paese/
Giuramento di Ippocrate
A cura di Stefania Fortuna
Stimare i propri maestri, non somministrare farmaci mortali, rispettare la segretezza del rapporto con il paziente: il documento noto come Giuramento di Ippocrate ha segnato una tappa fondamentale nella storia della medicina e ha posto le basi della Dichiarazione di Ginevra, sottoscritta nel 1948 dalla World Medical Association e tuttora punto di riferimento, nella versione più aggiornata del 2017, per quanti operano in ambito medico. Questo volume ripercorre, a partire dalle fonti più antiche, la sua storia e la sua tradizione: in una ricerca che assume i tratti di una vera e propria indagine, l’inedita interpretazione di Stefania Fortuna illumina un testo le cui origini sono da sempre avvolte nel mistero, e un autore le cui tracce si perdono, quasi duemilacinquecento anni fa, sulla piccola isola greca di Cos.
https://www.garzanti.it/libri/ippocrate-il-dovere-della-cura-9788811817673/
Ricerca in laboratorio, l’Ateneo presenta il primo modello di microbiota intestinale
A novel 3D in vitro model of the human gut microbiota A novel 3D model of gut microbiota.pdf
BRCA1 and BRCA2 Gene Expression: Diurnal Variability and Influence of Shift Work